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Paolo Vecchi

Le mie inquietudini

64

brossura

cm. 13 x 20

2004

€ 9,50

Profilo

Libro d’esordio di un poeta giovanissimo, Le mie inquietudini è il diario poetico di una condizione di scettico distacco contemplativo nei confronti della dimensione razionale e storica del destino umano, vicina a quella cantata nei montaliani Ossi di seppia, indirettamente citati nella poesia-insegna della raccolta. Come indica la scansione diaristica, l’Autore si pone però in una prospettiva di specie più morale che astrattamente speculativa, nella quale l’oblio contemplativo, la bellezza e l’amore si rivelano le vie del rifugio dall’opprimente inanità dell’«istinto razionale».

Sul piano formale, la raccolta è improntata a un eclettismo stilistico tendenzialmente universale, che svaria con totale disinvoltura dai moduli essenziali e concentrati della poesia pura fino a toni fluidamente discorsivi, ed alterna metrica libera e in rima, materiali lessicali disparati e differenti criteri di interpunzione. Attraverso il relativismo formale cui allude, tale eclettismo suggerisce una nota di straniamento dallo stesso esercizio letterario del poetare: spunto montaliano declinato anch’esso in un’accezione personale, meno teorica; attraverso un simile esercizio di camaleontismo letterario, e grazie all’abile sottrazione “minimalista” operata nei confronti del paradigma alto del migliore ermetismo, il libro attinge una sua elegante sprezzatura formale, che è forse la sua cifra più caratteristica. La sensazione complessiva è quella di una sapiente fusione di semplicità e preziosità: attraverso l’apparente negligenza con cui la parola poetica è proferita, che ne dissimula accortamente l’eloquenza, essa acquista una grazia sfuggente, letterariamente delicata.

Se volete leggere alcune poesie di Le mie inquietudini, cliccate qui.