MA è
DOLCE
Ma è dolce, a tratti…
travolti dal delirio
abbandonarsi alle superne ali…
mentre ci fa impazzire il lume
come falene al fuoco.
C’è un volto nel mio cuore
che ha un sorriso:
è il volto dell’enigma
acceso al sole,
e scuro nel funesto temporale.
Ma è bello e giovane e potente,
volto della passione
dell’amore,
occhi della tristezza
di vecchio stanco e saggio
sguardo di questa vita che è un miraggio,
tremulo nella nebbia all’orizzonte
confuso d’ombre e luci
e chiaroscuri,
tagli di luce
all’alba sul torrente,
nel freddo divenire
della sera
sopra la dura scorza dei castagni,
lambiti allora
alle radici avvolte
da vivide presenze
inquiete,
strappi dell’anima,
che come argento vivo sparso
tende al congiungimento
e vaga folle e informe
fino a tornar se stessa.
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ELI
M’amo, non m’amo…
e temo
d’amarti invano.
Vivo ma è un gioco strano,
non vinco o perdo…
mi perdo però nel tempo che finisce.
Non s’intuisce un luogo
ed è così perciò che mento.
Non sento,
non vedo il momento,
non so non vado
non t’amo altrimenti saprei,
o forse t’amo e so
e sto…
dove laggiù vive la vita.
E tu che vai non sai,
tu non sei ancora o più,
t’ami o non t’ami…
e temi.
Ma tremi pensando
l’amore
e il tuo timore cresce
fino al dolore cresce
e in questo mare
rosso
affonda il nostro cuore,
e muore, di sconforto
la zattera che non vedrà mai un porto.
Assenza…
un silenzio esploso
bagliore acceso di cecità.
Ma niente è dato
nella disgregazione.
Ogni frammento brilla
d’immagini dorate
e schizza via lontano
come per sempre
un urlo tra le stelle.
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