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Remo Sandron

 

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da Il mio Iolo di Michele Dattoli

 

ERA MAGGIO

Rilucevano, nel tuo mese o Maria,
i gai rivoli al chiaror della luna,
mentre stormivano le fronde ondose
dei vecchi cipressi al vento bramoso
dei novelli e resinosi profumi.

Era il mese delle tremule stelle
dalla ancor velata e timida luce,
del fresco candore dei nuovi fiori,
del garrire festoso delle rondini.

Così era il tuo maggio, o dolce Signora:
il tuo mese odoroso d’ogni rosa
ed armonioso delle umili preci
che scorrevano lente da ogni bocca.

Come erano belle quelle tue sere
così piene di felici promesse
e sorrette dalla nuova speranza
quale auspicio di un mondo rinnovato.

Era il tuo maggio, o amabile Signora,
il mese dei bucolici sospiri
per la sorte delle messi vicine

ed era tutto adorno d’erba e fiori
per essere la tua reggia acclamandoti
“Regina” con il tubar della tortora.

 


 

DESIDERIO DI CIELO

Vorrei vestirmi di candidi nembi
per salire puro sino a te, o Maria,
e dirti con l’innocenza dei bimbi
che sei tu la mia dolce e fulgida via.

Vorrei avere ali di bianchi colombi
per librarmi alto in angelica armonia
fino agli splendidi e mistici lembi
del tuo manto segno di malleveria.

M’infonda gioia l’immenso tuo splendore
nel mio quotidiano pellegrinare
essendo tu la Madre del Signore.

Voglio solo nel tuo Figlio sperare
inebriandomi ora del suo candore
per poterlo con te sempre lodare.

 

 

 

Deposizione

C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.

(Lc. 23, 50.53)

 


 

A TE MADONNA DI MONTENERO

Spero di risalire il sacro monte
per magnificare con docil cuore
la beltà della tua pietosa fronte
chiedendo pietà per me peccatore.

Mi condurrai a Gesù mia sacra Fonte
e ai suoi piedi mi farai umil cantore;
non sentirò d’essere all’orizzonte
ma allo zenit del tuo dolce tepore.

Lassù ti pregherò per i tuoi figli
sapendo che il tuo cuore li raduna
da tutti i luoghi per unirsi a loro.

Li libererai dai maligni artigli
per dar loro il tuo spiritual ristoro
amando tu le anime ad una ad una.